venerdì 31 maggio 2013

OMICIDIO FURUTA: UNA STORIA DA NON DIMENTICARE


La terribile storia di cui voglio parlarvi  è avvenuta Tokio nel lontano 1988. Il pregiudicato Jo Kamisaku ed altre tre ragazzi, tutti legati alla Yakuza rapirono Furuta Junko, una ragazza di seconda superiore, che in passato aveva respinto le avance di Jo kamisaku. La ragazza rimase prigioniera dei quattro ragazzi per 44 giorni. Per non destare sospetti, durante questo periodo di prigionia, la ragazza fu costretta a chiamare a casa e dire che tutto andava bene. Durante a sua prigionia, Furuta fu, inolte, stuprata più volte (si parla di 500 violenze subite da 100 uomini diversi). Oltre allo stupro, la ragazza ricevette diverse altre torture: fu costretta a masturbarsi nuda davanti ai 4 ragazzi, gli furono negati acqua e cibo costringendola a cibarsi di scarafaggi trovati nell'appartemento e bere le proprie urine. Spesso i quattro ragazzi, si divertivano a inserire lame e oggetti appuntiti nell'ano e nella vagina della ragazza, e in alcuni casi anche lampadine incandescenti. Spesso sul corpo della ragazza, i ragazzi spegnevano le proprie sigarette e in alcune notti la ragazza fu lasciata a dormire nuda sul balcone.
La ragazza ovviamente cercò di fuggire più volte ma invano e nonostante circa cento persone fossero a conoscenza della sua situazione, nessuno l’aiutò.
Il 4 gennaio 1989, dopo una partita a Mahjong ( è un gioco da tavolo per quattro giocatori, nato in Cina) la ragazza fu percossa più volte con delle spranghe e con dei manubri d'acciaio fino a che non fu troppo debole da non poter evitare di farsi cospargere di benzina e farsi dare fuoco viva.
Tutte queste torture portarono Furuta a perdere la vita dopo poche ore. I quattro ragazzi misero il corpo della ragazza in un bidone della benzina, lo riempirono di cemento e lo abbandonarono in una discarica, in modo che nessuno potesse trovarlo.
Il corpo della ragazza fu ritrovato solo in seguito alla confessione di un pentito della Yakuza, che mostrò alla polizia dove trovare il corpo della ragazza. In seguito al ritrovamento del cadavere di Furuta Junko, i quattro ragazzi vennero arrestati, ma nonostante le numerose prove a loro carico ( come ad esempio le foto scattate durante le torture o i residui di sperma dei quattro ragazzi trovati sul corpo della ragazza) i quattro non furono condannati e furono rilasciati con una nuova identità principalmente a causa del fatto che, in quegli anni, ai ragazzi minorenni non potevano essere attribuite responsabilità penali.
Ovviamente questa storia mosse molto l'opinione pubblica che rimase indignata per la mancata condanna dei ragazzi e che cominciò a chiedere che l'età per la condanna penale fosse abbassata almeno a sedici anni. Oggi in Giappone, grazie anche a questa storia l'età per la responsabilità penale è scesa a quattordici anni.
Questa era la triste storia di Furuta Junko. Ci tenevo a ricordarla in questo articolo perché, anche se sono passati ormai venticinque anni dalla sua morte, la sua storia e tutte le storie simili a questa non siano dimenticate.

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